La Felicità
Ricordo una notte di tempesta a Ginostra, sotto lo Stromboli.
Sarei dovuta partire l’indomani mattina, ma il mare si sarebbe placato?
Tuoni, forte pioggia, rumore del mare arrabbiato.
Sola nella casa, nessuno nelle case vicine, nessuna luce intorno se non quella gelida dei lampi.
Niente telefono. Mi sentivo inquieta. Sbattevano le porte per il vento, avevo messo una cassapanca davanti alla porta della stanza da letto per impedire che si spalancasse o per paura di chissà che.
Come che la tempesta facesse emergere paure profonde.
Mi mettevo a letto e mi rialzavo, per essere vigile.
Poi all’improvviso mi venne un pensiero.
Ma se fossi stata fuori, proprio lì davanti, nel mare, in una barca a vela squassata dal vento, senza possibilità di approdare perchè lì non c’è riparo, quanto avrei pregato, pagato per essere dov’ero, sulla terraferma, in una casa coi muri, col tetto, nella mia bella stanza, un letto confortevole, al sicuro.
Di colpo il mutamento di prospettiva mi placò.
Mi sembrava di essere così fortunata e felice di avere quello che avevo.
E mi addormentai.