Un viaggio nel potere segreto del linguaggio
Apriti Sesamo
Solo con quella parola, e nessun’altra, si apriva la porta della grotta che custodiva il tesoro, così è narrato nel racconto di Alì Baba e i quaranta ladroni.
L’enigma posto dalla Sfinge, l’indovinello di Turandot, la parola magica, il Verbo. La nostra cultura, e così tutte le altre, hanno miti, leggende, tradizioni che evocano il potere della parola, unica e determinante.
Parole salvifiche m anche malefiche, da evitare proprio per la loro potenza.
Il Dalai Lama dice che bisogna usare un linguaggio gentile che diffonda pace e bellezza intorno a noi, che crei una risonanza.
In una delle nostre fiabe, alla sorella caritatevole viene dato in dono che escano fiori e perle dalla bocca ad ogni sua parola, alla sorella cattiva come punizione che escano solo rospi e serpi.
La parola può ferire come una spada, può salvare come una medicina.
E anche nelle storie in cui un essere magico, un Jinn o una Fata, offrano in dono la realizzazione di un desiderio (o di tre ), l’individuazione del desiderio, da parte del beneficato, attraverso la parola giusta diventa fondamentale.
Nella psicoterapia, come in qualunque relazione umana profonda, la parola a cui giungo con fatica, quella che mi rappresenta e mi individua, diventa la Parola, chiave di accesso al mio mondo interiore e alla possibilità di una trasformazione.